Ieri finalmente mi sono rimesso in mare per una tappa piuttosto lunga: da Aguadulce a Cartagena. Quasi 100 miglia che mi hanno “costretto” a navigare di nuovo anche di notte.

Mi sono imposto di andare solo a vela, nonostante i problemi alle sartie basse, perché ero davvero stufo di sentire il rumore del motore che da quando sono partito da Cadice mi ha accompagnato quasi incessantemente: pensate che da Città del Capo a Cadice avevo consumato circa 210 litri di gasolio ( in massima parte perché dovevo utilizzare il motore per ricaricare le batterie e per l’uso costante del riscaldamento di bordo una volta superata la latitudine delle Canarie) mentre da Cadice ad Almerimar, dove ho rifatto il pieno, circa 230 😫 Per un ventesimo di “strada”…

Ma la navigazione in Mediterraneo si è rivelata davvero complessa ! Lo sapevo già…ma lo avevo quasi dimenticato: dover fare i conti con la costa prima di tutto. E poi l’intenso traffico commerciale e peschereccio davvero molto intenso in queste acque con “l’autostrada” per Gibilterra incessantemente percorsa da un continuo andirivieni di cargo, petroliere e gigantesche portacontainer. Questa mattina ho dovuto manovrare per evitare una situazione di potenziale pericolo con un enorme cargo di Hong Kong che avrebbe assolutamente dovuto farmi passare (lui nave raggiungente da sinistra mentre io navigavo a vela mure a dritta!) ma una volta contattato (da me!) mi chiedeva – in un inglese da ristorante cinese – di manovrare invece io al suo posto! Brutta la nave e peggiore l’equipaggio! Probabilmente poi, per correre a scaricare cretinate di plastica per continuare ad abbassare il livello della civiltà occidentale e aumentare l’inquinamento marino…..bah! 😖

E poi in Mediterraneo è assolutamente frequente “il Vento del Velista”, quella sadica brezza tesa rigorosamente in faccia che ti costringe ad un numero incredibile di bordi stressando tutta l’attrezzatura per arrancare di bolina verso la meta agognata: nel mio caso Cartagena. Che di questo passo raggiungerò col buio temo e la cosa non mi fa molto piacere…

Sono invece contento perché ho potuto provare nuovamente l’efficienza e l’efficacia del timone a vento che non avevo più utilizzato dopo la riparazione dei prigionieri di tenuta della piastra di supporto (ne erano “esplosi” due su quattro, ricordate?). Riparazione ben fatta e timone preciso e puntuale come al solito! Di nuovo lode e onore al Mustafà anche se non vedo l’ora di smontarlo…. perché rovina terribilmente l’estetica della barca! Bobo non volermene 😏😄

A Cartagena poi dovrebbero aspettarmi le sartie nuove che non vedo l’ora di montare, anche se quelle rovinate (con il rinforzo in spectra che ho predisposto) stanno reggendo ancora bene e non stanno dando ulteriori segnali di cedimento. Ma sono scassate e quindi friggo dalla voglia di sostituirle!

Oggi la giornata si presenta molto bella e la notte è stata relativamente asciutta: meno male perché l’allarme di collisione con almeno 5 navi sparato nei miei timpani dall’Ais, mi ha costretto ad almeno altrettante guardie in coperta. Adesso sto dirigendo verso costa dove il vento dovrebbe girare più da nord e quindi consentirmi forse, una volta manovrato per cambiare bordo, di dirigere senza altre preoccupazioni verso il porto di Cartagena. Speriamo, anche se temo che dovrò farmi accompagnare anche da qualche ora di motore…. Confesso che mi manca l’oceano